L’Intelligenza Artificiale (in inglese Artificial Intelligence, o AI) sta rapidamente diventando una delle tecnologie più influenti della nostra epoca; proprio per questo, le aziende stanno investendo le loro risorse ed energie al loro continuo sviluppo e miglioramento. L’AI, infatti, sta trasformando radicalmente il mondo in cui viviamo: essa si interfaccia con qualsiasi ambito, dalla diagnostica medica alla produzione musicale, dal mondo del marketing a quello dell’arte.
L’AI rappresenta quindi una grande opportunità per la società e l’economia globale e le aziende come Google e OpenAI stanno investendo per riuscire a fornire i migliori servizi possibili ai loro utenti.
L’arrivo di Bard: un rivale per ChatGPT
Google ha dichiarato che, già sei anni fa, ha posto lo sviluppo dell’intelligenza artificiale come priorità all’interno dell’azienda e finalmente ha lanciato “Bard”, il nuovo chatbot “rivale” di ChatGPT di OpenAI, basato su LaMDA.LaMDA (“Language Model for Dialogue Applications”, in italiano “modello linguistico per applicazioni sul dialogo”) è un sistema composto da una rete neurale artificiale, ispirata a quella biologica (umana e animale).
Questa rete neurale è appositamente specializzata nel linguaggio, di conseguenza può essere allenata alla lettura, al punto tale da prestare attenzione alle connessioni tra le parole, nonché capace di prevedere le parole che seguono in un discorso. Ciò significa che LaMDA potrebbe essere capace di esprimersi liberamente ed interagire in qualsiasi tipo di conversazione.
Miglioramenti e controversie
Bard è adesso disponibile in più di 40 lingue, tra cui l’italiano, il cinese e l’arabo. Nei mesi scorsi aveva generato non pochi dubbi sul suo funzionamento poiché, nel video promozionale pubblicato da Google, viene mostrato un esempio di una domanda posta al chatbot e la risposta generata risulta errata.
Google ha recentemente detto che il suo servizio è stato arricchito e ottimizzato con nuove funzionalità, rendendo migliore la piattaforma. Inoltre, non sono mancati i confronti sull’aspetto legislativo riguardo l’accessibilità da molti più paesi, per il quale l’azienda assicura il pieno rispetto delle misure adottate per la protezione dei dati personali e della privacy di tutti gli utenti che utilizzano la piattaforma.
Le differenze tra Bard e ChatGPT
Seppur abbiamo funzioni simili, i due tools presentano caratteristiche diverse:
– Fonte di dati: Bard riesce ad estrapolare le informazioni dal proprio archivio (tramite Google Search), dunque ha accesso ad informazioni costantemente aggiornate, mentre ChatGPT si affida ad una banca dati che è limitata poiché, nel momento in cui scriviamo questo articolo, è aggiornata fino al settembre del 2021.
– “Language model”: mentre Bard utilizza PaLM 2, ChatGPT utilizza la tecnologia GPT-3.5 e GPT 4, quest’ultima disponibile a pagamento (ChatGPT Plus).
Comparando il modo di comunicare, ChatGPT risulta più versatile e propenso ad una comunicazione più naturale ed “umana”.
– Introduzione delle immagini: Google Bard può fornire degli elementi visivi all’interno delle sue risposte, sotto esplicita richiesta dell’utente. E’ importante chiarire, però, che non si tratta di un generatore di immagini (come DALL-E di OpenAI, ad esempio), poiché queste vengono direttamente ricavate da Google Immagini.
Non possiamo stabilire quale dei due sia il “migliore”, ma possiamo sicuramente affermare che entrambi hanno i loro vantaggi (e svantaggi) e peculiarità che permettono di rispondere alle diverse esigenze dell’utente. Inoltre, è bene ricordare che entrambi i modelli sono in fase di sviluppo e in costante miglioramento.
Il futuro dell’AI: una corsa in evoluzione
Quale sarà quindi il futuro dell’AI? ChatGPT continuerà a mantenere saldo il suo dominio o Google riuscirà ad offrire un servizio talmente efficiente da riuscire a mandare fuori pista il proprio competitor?
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